Le stelle nere

Nessuno canti più d'amore o di guerra.

L'ordine donde il cosmo traeva nome è sciolto;
Le legioni celesti sono un groviglio di mostri,
L'universo ci assedia cieco, violento e strano.
Il sereno è cosparso d'orribili soli morti,
Sedimenti densissimi d'atomi stritolati.
Da loro non emana che disperata gravezza,
Non energia, non messaggi, non particelle, non luce;
La luce stessa ricade, rotta dal proprio peso,
E tutti noi seme umano viviamo e moriamo per nulla,
E i cieli si convolgono perpetuamente invano.


                                                                                                         30 novembre 1974
 

[Les estrelles negres

Ningú no cante més d'amor o de guerra.

 

L'ordre d'on el cosmos extreia el nom s'ha dissolt;

les legions celestes són un garbull de monstres,

l'univers ens assetja cec, violent i estrany.

El seré s'ha disseminat d'horribles sols morts,

sediments densíssims d'àtoms triturats.

D'ells sols emana una desesperada pesantor,

no energia, ni missatges, ni partícules, ni llum;

la llum mateixa torna a caure, rompuda pel propi pes,

i tots nosaltres, llavor humana, vivim i morim per no-res,

i els cels es retorcen perpètuament en va.

 

                                                                                                               30 de novembre 1974]

 

[Traducció de Joan Navarro]

[Primo Levi (1919-1987), Ad hora incerta, Garzanti Libri, 2005]

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